Dai “Discorsi” di sant’Agostino
Le due pesche miracolose
Quando Cristo, nostro liberatore, si mette a pescare avviene la nostra liberazione. Tuttavia nel santo Vangelo ci si informa di due pesche effettuate dal Signore, nel senso che a un cenno della sua parola furono gettate le reti: una al principio quando egli scelse i discepoli (Cf. Lc 5, 1-11; Mt 4, 18-22), e questa seconda avvenuta dopo la resurrezione (Cf. Io 21, 1-11). La prima pesca raffigura la Chiesa com’è al presente, la seconda, quella cioè che avvenne dopo la resurrezione, raffigura la Chiesa come sarà alla fine del mondo. Notiamo infatti come nella prima pesca Cristo comandò che venissero gettate le reti senza specificare da che parte: comandò solo che fossero gettate. E i discepoli le gettarono, ma non ci si dice se a destra o a sinistra. Questo, perché i pesci simboleggiano gli uomini, e se fosse stato detto: A destra, vi sarebbero stati inclusi solo i buoni; se invece fosse stato detto: A sinistra, sarebbero stati inclusi solo i cattivi. Siccome però nella Chiesa si sarebbero dovuti trovare, mescolati insieme, e i buoni e i cattivi, le reti furono gettate in maniera imprecisata, e di modo che potessero essere catturati pesci suscettibili di significare la mescolanza dei buoni e dei cattivi. In piú, nella prima descrizione si narra anche questo, che cioè di pesci ne presero tanti da riempire le due barche e da farle affondare (Cf. Io 21, 1-11), o meglio, da gravarle al punto che stavano per affondare. In effetti, le barche non affondarono ma corsero pericolo di affondare. Perché un tale pericolo? Per i troppi pesci. Segno, questo, che, a causa della gran quantità di gente che la Chiesa avrebbe accolta, la disciplina avrebbe corso pericolo. È un particolare che si aggiunge nel racconto della prima pesca, dove si narra anche che per l’abbondanza dei pesci le reti si squarciavano. Le reti squarciate cosa volevano indicare se non gli scismi che sarebbero sorti in seguito? Tre cose dunque troviamo simboleggiate nella prima pesca: la mescolanza dei buoni e dei cattivi, l’appesantimento causato dalle folle, gli scismi provocati dagli eretici.
Passiamo ora dalla pesca del tempo presente in cui triboliamo, e veniamo a quella che desideriamo con ardore e alla quale aspiriamo sorretti dalla fede. Ecco, il Signore morì ma poi risuscitò e apparve ai discepoli in riva al mare (Cf. Io 21, 1-6). Anche quella volta comandò di gettare le reti, ma non in maniera imprecisata. Statemi attenti! In occasione della prima pesca non aveva loro detto: Gettate le reti a destra o a sinistra. Se infatti avesse detto: A sinistra, vi sarebbero stati simboleggiati solo i cattivi; se: A destra, solo i buoni. Sicché non disse né a destra né a sinistra, perché dovevano essere presi nella rete i buoni mescolati con i cattivi. Eccoci invece adesso dopo la resurrezione. Quale sarà allora la Chiesa, ascoltatelo con discernimento, godetene e appropriatevene con la speranza. Dice: Gettate le reti a destra (Io 21, 6). È ora che vengano presi quelli della destra: non c’è piú da temere alcun cattivo. Voi infatti sapete che egli separerà le pecore dai capri e che collocherà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra, e sapete ancora che a quanti staranno alla sinistra dirà: Andate al fuoco eterno, mentre a coloro che si troveranno a destra dirà: Prendete possesso del regno (Mt 25, 41. 34). Ecco perché dice: Gettate le reti a destra. E le gettarono e presero del pesce: ne presero un numero ben determinato, poiché lassú non ci sarà nessuno che non rientri in quel numero (Ps 39, 6). Nel tempo presente quanta gente c’è che, pur non rientrando in quel numero, si accostano all’altare, sembrano appartenere al popolo di Dio, mentre non, sono scritti nel libro della vita! Là invece il numero è determinato. E fra, questi pesci cercate d’essere anche voi, non ascoltando solamente e lodando ma comprendendo bene e conducendo una vita buona.
Tratto da: https://www.augustinus.it