SOLENNITA’ di SANTA CHIARA d’ASSISI
11 AGOSTO 2024
In questi primi giorni di agosto, caratterizzati da un caldo torrido, abbiamo avuto la possibilità e la grazia di beneficiare di un po’ di “refrigerio” nello spirito per la solennità della nostra Madre Santa Chiara.
Abbiamo iniziato il 02 agosto la Novena con la Festa del Perdono e abbiamo raggiunto il culmine con il giorno della solennità in cui il nostro Arcivescovo Mons. Marco Tasca, ha presieduto la celebrazione eucaristica con la concelebrazione di diversi fratelli Cappuccini, religiosi e sacerdoti della nostra diocesi.
Il nostro Pastore nell’omelia, ha evidenziato tre punti fondamentali.
Nel primo punto ha sottolineato che nella sua vita la Madre Santa Chiara ha sempre messo al primo posto il Signore e la sua opera. E’ sempre stato Lui il soggetto principale. Da qui l’invito e l’esortazione per noi a saper cogliere nella nostra vita i segni che il Signore compie e mettere sempre Lui al primo posto anziché l’”io” che invece vorrebbe prevalere.
Nel secondo punto ha evidenziato che la storia che Dio sta compiendo si inserisce nella nostra vita, nel nostro essere, si inserisce quindi in “vasi di creta” quali noi siamo. L’esortazione qui è di non perdere forze ed energie inutili per rendere più bello il vaso, ma puntare il nostro sguardo sul Tesoro che è l’unica cosa certa.
Infine ha specificato che Dio è glorificato se diventiamo discepoli del Signore. Il discepolato non finisce mai, ed è sempre da tenere unito alla missionarietà.
Durante la novena, abbiamo potuto ascoltare e nutrirci della predicazione dei fratelli del Primo Ordine. Alcuni, provenienti da Brasile e Angola, li abbiamo conosciuti in questa circostanza.
Ognuno di loro ha sottolineato un aspetto di Santa Chiara utile per la nostra vita e per il nostro cammino umano e spirituale; e nella condivisione tra noi sorelle che abbiamo partecipato e gustato questi giorni di preparazione, è emersa l’importanza di puntare lo sguardo su Cristo senza fermarsi a ciò che è puramente terreno, per lasciarci trasformare e formare in discepole fedeli nell’ abbandono fiducioso in Lui che è il centro della nostra vita, della nostra esistenza e chiederci continuamente: “Che cosa mi manca per essere come Lui?”. Solo così potremo portare il nostro contributo nel tratto di storia che ci è dato di vivere, così come santa Chiara e tutti i santi hanno dato il loro contributo nel momento storico che hanno vissuto.
A noi oggi la lode instancabile a Dio, la testimonianza nonostante la nostra fragilità e l’essere discepole sempre in missione per il regno di Dio.
Clarisse Cappuccine Genova