RISURREZIONE DEL SIGNORE
A.D.2022
Noi con il Battesimo, veniamo immersi in quella sorgente inesauribile di vita che è la morte di Gesù, il più grande atto d’amore di tutta la storia; e grazie a questo amore possiamo vivere una vita nuova, non più in balia del male, del peccato, e della morte, ma nella comunione con Dio e con i fratelli.
(Papa Francesco)
Cari sorelle, fratelli e amici nel Signore,
con la vita, i santi ci hanno insegnato, e ancora oggi ci insegnano, quanto sia importante volgere costantemente lo sguardo al Crocifisso, Cristo nostro Signore, morto per noi sulla croce e risorto il terzo giorno.
I nostri santi san Francesco, santa Chiara, la beata Maria Lorenza Longo, ci hanno mostrato che è la croce l’albero della Salvezza, forza e vita dell’Umanità intera! Salvezza per la nostra vita.
Il Cristo che loro hanno contemplato sulla croce ha gli occhi aperti, è il Dio sempre presente nel nostro quotidiano, è il Dio VIVO.
Umanamente, la croce spaventa, suscita in noi un naturale rifiuto.
Ma allora perché – viene da chiederci – Santa Veronica Giuliani diceva: “il mio libro è la croce.”? Perché il suo sguardo non si è fermato all’aspetto della sofferenza, ma è andato oltre. Noi siamo fatti per la vita eterna, ad essa giungiamo in Cristo, morto e risorto per noi.
Santa Chiara afferma: «la nostra carne non è carne di bronzo, né la nostra forza è la forza della pietra, anzi siamo fragili e inclini a ogni debolezza corporale» (3LAg-FF2897). Chiara è consapevole della fragilità sua e delle sorelle, ma proprio nella debolezza comprende che la sua forza viene dal portare la croce con Cristo, infatti a sant’Agnese di Praga dice: «Se con lui patirai, con lui regnerai, soffrendo con lui, con lui godrai, morendo con lui sulla croce della tribolazione, possederai con lui le celesti dimore negli splendori dei santi e il tuo nome sarà scritto nel libro della vita» (FF 2880).
Con voi portiamo ogni giorno le nostre fatiche, le nostre malattie, le nostre debolezze.
Ci siamo spaventate, infatti, quando il 9 gennaio 2022, giorno del Battesimo del Signore, il Covid19 è entrato nella nostra casa. Ci siamo chieste: «E ora che facciamo? Come custodire le sorelle più anziane e malate?» Dall’iniziale preoccupazione, subito abbiamo colto “l’occasione” che ci veniva offerta dal Signore, di vicinanza con tanti nostri fratelli e sorelle che in questa pandemia hanno vissuto e vivono isolamento, solitudine e morte.
Il I febbraio, abbiamo avuto la visita di sorella morte, sr Amata è andata in Cielo. In questi ultimi mesi avevamo visto in lei un corpo che lentamente andava disfacendosi, e più la debolezza fisica cresceva, rendendola del tutto impotente, più si intensificava il suo desiderio di incontrare il Signore. Spesso, infatti, la trovavamo davanti al Santissimo Sacramento in adorazione, finché non siamo state costrette a ricoverarla in una struttura di riabilitazione in seguito alla frattura e intervento chirurgico del femore.
A pochi giorni di distanza, il 6 febbraio, un’altra consorella è stata chiamata al Cielo: sr Stefania Monti, entrata a Lagrimone e in questi ultimi anni appartenente alla comunità di Primiero. La sua preparazione come biblista ed esegeta ha contribuito alla formazione iniziale e permanente di tutte noi. E’ stata chiamata anche al servizio di Madre Presidente della Federazione. Siamo grate al Signore per questo grande dono.
Ringraziamo il Signore anche perché nel quotidiano ci permette di vivere con Lui il mistero pasquale che passa attraverso la morte per giungere alla risurrezione, alla vita piena.
E Gli siamo riconoscenti perché ci dà l’opportunità di vivere in comunione con tutti i nostri fratelli e sorelle sparsi nel mondo.
In questo momento di particolare sofferenza, in cui tanti fratelli e sorelle stanno perdendo la vita a causa della guerra, ci uniamo alle parole di Papa Francesco: «Con il cuore straziato per quanto accade in Ucraina: tacciano le armi! Dio sta con gli operatori di pace, non con chi usa la violenza».
«Tu, Padre, hai mandato tuo Figlio a prendere su di sé la nostra debolezza; in lui nuovo Adamo hai redento l’umanità decaduta, e con la sua morte ci hai resi partecipi della vita immortale» (dalla Liturgia) e «proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova» (Eb 2,18).
A tutti voi auguriamo di poter fare, con la grazia di Dio, il “passaggio” – la Pasqua – dal “non vedere” al “vedere e credere” nella potenza della Croce che dà salvezza e ci conduce a vivere la Pasqua di Risurrezione insieme al nostro Signore Gesù Cristo, che ha già vinto sulla morte.! ALLELUIA!
Sr Paola Chiara e le sorelle Clarisse Cappuccine
Monastero SS. Sacramento
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