Carissimi fratelli, sorelle, amici,
il cammino della Quaresima ci ha invitato a leggere con l’intelligenza della fede i gravi fatti che coinvolgono larga parte della famiglia umana ripercorrendo l’itinerario dell’Esodo in cui gli Israeliti gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di lamento e il loro grido dalla schiavitù salì a Dio. Allora Dio ascoltò il loro lamento, si ricordò della sua alleanza con Abramo e Giacobbe. Dio guardò la condizione degli Israeliti e se ne prese pensiero. (Es. 2, 23-25)
Il nostro cammino nel cammino dei nostri padri, il loro nel nostro, guidati e abbeverati dalla Roccia che ci accompagna, e la Roccia è Cristo (1 Cor. 10, 4).
Oggi il Signore porta a compimento le scritture, al cuore del dolore e dell’angoscia di tanti fratelli, di interi popoli. Oggi come allora.
Nell’angoscia gridarono al Signore
ed egli li liberò dalle loro angustie.
Li fece uscire dalle tenebre e dall’ombra di morte
e spezzò le loro catene.
Ringrazino il Signore per la sua misericordia,
per i suoi prodigi a favore degli uomini;
perché ha infranto le porte di bronzo
e ha spezzato le barre di ferro. Sal 106, 13-16
Sì, egli ha infranto le porte di bronzo e ha spezzato i chiavistelli di ferro della morte.
E rimane con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo.
Continua ad accompagnare il nostro cammino come Colui che ha consegnato la sua vita per noi , è crocifisso e risorto e illumina il nostro cammino, anzi E’ la Luce stessa, come esprime mirabilmente Marc Chagall nel suo “Esodo”.
Questa è la nostra fede, la fede della Chiesa .
Questa è la nostra preghiera quotidiana, per e con ciascuno di voi, per e con ciascuno dei fratelli e sorelle sparsi nel mondo perché apra i nostri occhi, spalanchi il nostro cuore e Lo riconosciamo oggi, ora, in tutte le circostanze della vita.
*In particolare in questo tempo con tutto il Corpo della Chiesa affidiamo al Signore la famiglia e la sua alta e irrinunciabile ricchezza,che è l’amore di un padre e una madre aperti alla vita, accolta e custodita dal suo sorgere al suo ingresso naturale nell’eternità.
*In particolare è chiesto a ciascuno di noi non solo di essere colpito e soffrire per le situazioni di guerra e di violenza che vede e di cui viene a conoscenza, ma di domandare al Signore e lavorare concretamente con Lui per essere costruttore di pace là dove il Signore lo ha posto, consapevole della fecondità di ogni azione in Cristo e con Cristo, per il mondo intero.
Queste intenzioni le affidiamo al Signore chiedendo l’intercessione speciale del Beato Giovanni XXIII e del Beato Giovanni Paolo II, ormai prossimi alla Canonizzazione, il 27 aprile, Domenica della Divina Misericordia.
IL SIGNORE É RISORTO!
SÌ, É VERAMENTE RISORTO!
In Comunione
Sr. Paola Chiara e le sorelle Clarisse Cappuccine