Cari fratelli, sorelle, amici nel Signore,
«Oggi si compie la promessa del Creatore; oggi, anche in questa nostra epoca segnata da inquietudine e incertezza, riviviamo l’evento della risurrezione che ha cambiato il volto della nostra vita, ha cambiato la storia dell’umanità». (Benedetto XVI)
Desideriamo iniziare questi nostri auguri pasquali con le parole di papa Benedetto XVI che da poco ha lasciato questo mondo per raggiungere il Padre dopo avere servito la Chiesa e i fratelli con la sua vita donata. Le parole del Papa, pronunciate all’inizio del suo pontificato, risvegliano in noi la speranza che la sofferenza e la morte non sono l’ultima parola, ma portano in se stesse, per la grazia di Dio, una fecondità inaspettata e mai creduta possibile, prima della venuta di Cristo.
Ancora le parole del Papa ci incoraggiano e ci esortano alla speranza. Citando il Vangelo di Marco: «Voi cercate Gesù Nazareno il crocifisso. È risorto, non è qui» (Mc16,6), dice: «Gesù non è un personaggio del passato. Egli vive, e come vivente cammina innanzi a noi; ci chiama a seguire Lui, il vivente, e a trovare così anche noi la via della vita».
Nel nostro piccolo abbiamo vissuto questi ultimi mesi dopo il Natale cogliendo la presenza di Gesù vivente accanto a noi in alcuni eventi particolari.
Il corso di iconografia, al quale hanno partecipato sorelle della nostra comunità, sr Anna Gloria e sr Maria Monica, e altre sei persone: due sorelle Clarisse del Monastero di Erice (TP), una eremita carmelitana, due sorelle e un fratello laici. Il corso si è svolto in due sessioni, la prima in gennaio, la seconda in febbraio. Si è creato un bel clima di collaborazione tra i partecipanti; alcuni di loro principianti, altri già avanti nella tecnica iconografica, ma la competenza della maestra iconografa Francesca Pari ha fatto sentire tutti a proprio agio in questo cammino di riproduzione del sacro. Ed è stato per noi un momento di particolare comunione la condivisione di questi giorni con due sorelle Povere di Santa Chiara, nostre ospiti.
La visita inaspettata del Covid-19 ha colpito nove sorelle. Ci aspettavamo, prima o poi, di rimanere contagiate dal virus e nonostante questa attesa siamo state colte di sorpresa pensando di avere la solita influenza stagionale; finché una di noi non si è sottoposta a tampone. È stato così che abbiamo scoperto di essere quasi tutte positive. Siamo grate al Signore perché nessuna di noi in forma grave. Così, dopo il fastidio di portare la mascherina, abbiamo ripreso i nostri ritmi di sempre. Abbiamo trascorso giorni di isolamento dall’esterno per evitare di contagiare qualcuno, sempre comunque ci è stato concesso di celebrare l’Eucaristia ed é stato bello quando abbiamo potuto riaprirci all’accoglienza.
Il 17 febbraio siamo state avvolte dalla gioia per il 60° anniversario di Professione religiosa di sr Innocenza. Abbiamo festeggiato con il dono dell’Eucaristia presieduta da Mons. Lino Panizza ofmcap, vescovo emerito diCarabayllo (Perù) e concelebrata da alcuni nostri fratelli cappuccini.
Da febbraio ci è chiesto, come servizio, di andare in onda ogni lunedì e ogni mercoledì per la santa Messa su “Radio fra le note”, emittente radio della nostra diocesi condotta da don Roberto Fiscer, per raggiungere coloro che sono impossibilitati a partecipare di persona all’Eucaristia.
Ascoltiamo ancora le parole di Papa Benedetto XVI: «Gesù ha pellegrinato sulla terra degli uomini, ha terminato il suo cammino nella tomba come tutti, ma ha vinto la morte e in modo assolutamente nuovo, per un atto di puro amore, ha aperto la terra e l’ha spalancata verso il cielo». Anche noi siamo chiamati a pellegrinare sulla terra, e anche noi termineremo il nostro cammino nella tomba, ma Gesù ha vinto la morte per aprirci la via del cielo; lo ha ben capito la nostra Madre Santa Chiara che ha scritto ad Agnese di Boemia: «Se con Lui patirai, con Lui regnerai, soffrendo con Lui, con Lui godrai, morendo con Lui sulla croce della tribolazione, possederai con Lui le celesti dimore negli splendori dei santi e il tuo nome sarà scritto nel libro della vita». (2LAg; FF2880)
Forti di questa esortazione, uniamo le nostre sofferenze a quelle di Cristo affinché portino frutto per la nostra salvezza e per la salvezza dell’umanità ferita dal peccato e bisognosa di essere guarita. Il nostro pensiero e il nostro ricordo orante non possono non essere rivolti in modo particolare alle vittime della guerra che da un anno miete migliaia di morti in Ucraina, in Russia e nei paesi oppressi dai conflitti armati; e alle vittime del terremoto che ha colpito violentemente la Turchia e la Siria.
«Il Signore risorto faccia sentire ovunque la sua forza di vita, di pace e di libertà. Cristo ora è vivo e cammina con noi. Immenso mistero di amore!». (Benedetto XVI)
Questa ultima citazione di Papa Benedetto XVI vuole essere il nostro augurio per voi tutti fratelli e sorelle amati dal Signore che sempre e di cuore portiamo nella nostra preghiera quotidiana.
Sr Paola Chiara e sorelle