Santa Veronica Giuliani
ESPERIENZA E DOTTRINA MISTICA
Pagine scelte a cura di P. Lazaro Iriarte OFM CAP
Roma, 1981
Fanciullezza e adolescenza (1661-1677)
SECONDO GIORNO
Le due scarpette a un povero
Una volta, stando alla finestra, vidi venire un povero ivi nella strada. Si fermò, e mi chiese elemosina. Io non avevo niente. Frattanto vedevo che il povero non voleva partire. Non so come mi facessi. Avevo appunto rinnovato un paio di scarpe ben belle. Cavai dal piede una di esse, e la diedi al povero, il quale si partì tutto contento. Quando ebbe camminato un poco, ritornò indietro e mi disse:
- Fanciullina, dammi l’altra ancora. Che ho da fare di questa?
Io cavai l’altra scarpa, e la diedi al povero. In questo atto mi parve di vedere al povero una faccia così bella e risplendente! Ma non feci riflessione a niente. Dopo partito il povero, io non sapevo come mi fare. Avevo timore che nostra madre mi bravasse, e non volevo dire a chi date le avevo le scarpe. Non mi ricordo bene come la passai. Solo mi ricordo che io non volli scuoprire di averle date per amor di Dio.
Tutto quello che potevo avere alle mani, ogni cosa buttavo in istrada ai poveri, ma io non avevo cognizione di fare la carità; ma mi pare di ricordarmi che, quando mi dicevano: «Qualche cosa per amor di Dio!» non potevo fare a meno di non dare quello che avevo. Come non potevo aver altro, cavavo il zinale, e gli davo quello.
Relazione 1699 (V, 38)