Santa Veronica Giuliani
ESPERIENZA E DOTTRINA MISTICA
Pagine scelte a cura di P. Lazaro Iriarte OFM CAP
Roma, 1981
Fanciullezza e adolescenza (1661-1677)
PRIMO GIORNO
«Io sono il vero fiore»
Pare a me che di 3 anni o 4, stando una mattina nell’orto per mio gusto cogliendo dei fiori, parvemi vedere visibilmente Gesù bambino che coglieva detti fiori con me. Io lasciai di côrre i fiori; andai verso il divino Bambino per volerlo pigliare, ed esso parmi che mi dicesse:
- Io sono il vero fiore.
E disparve. Tutto ciò mi lasciò certo lume di non pigliarmi più gusto colle cose momentanee; ma tutta stavo fissa nel divino Bambino. Mi era restato così nella mente, che impazzivo e non mi avvedevo cosa mi facessi. Correvo ora in un luogo ora in un altro per vedere se lo potevo ritrovare. E mi ricordo che mia madre e sorelle volevano ritenermi che io non corressi più, e mi dicevano:
- Che cosa è questa? Sei impazzita?
Io ridevo e non dicevo niente; e sentivo che non potevo star ferma. Stavo un poco e ritornavo nell’orto per vedere se ritornava. Tutto il mio pensiero stava fisso in Gesù bambino.
Pare a me che anche in età più piccola, ogniqualvolta vedevo le immagini della Madonna e di Gesù bambino, non potevo saziarmi con baci. Così mi ricordo che molte volte, nella medesima età di 3 o 4 anni, andavo avanti qualche immagine della Madonna che aveva Gesù in braccio e le dicevo:
- Date a me il vostro figliuolo -, rimanendo colle mani per aria, aspettando che mi desse Gesù bambino in braccio.
Se poi quelli di casa mi davano da far colazione, io, avanti di mangiare, andavo a quella immagine e dicevo:
- Gesù mio, venite, che io non voglio mangiare senza voi. Stavo buon pezzo a chiamarlo, e dicevo:
- Santissima Vergine, datemelo.
La pregavo di cuore, e mi pareva delle volte che quelle figure non fossero così dipinte come erano; ma, tanto la Madre come il Figlio, li vedevo visibilmente come creature viventi, così belle che io mi consumavo di voglia di volerle abbracciare e baciare, ma non comprendevo niente.
Relazione 1700 (I, 1-2).