QUARTO GIORNO
3173 9. Raggiunti a volo dalla notizia dell’avvenimento, i parenti, col cuore straziato, condannano il proposito messo in atto dalla vergine; e riunitisi in gruppo, accorrono al luogo, nel tentativo di ottenere l’impossibile.
Ricorrono a tutto: alla violenza impetuosa, a trame avvelenate, a lusinghiere promesse, pur di persuaderla a recedere da quella condizione di umiliata bassezza, che né si addice alla nobiltà del casato, né ha precedenti nella contrada.
Ma ella, aggrappandosi stretta alle tovaglie dell’altare, si scopre il capo rasato, affermando che in nessun modo si lascerà strappare dal servizio di Cristo. Col crescere della lotta ostile dei suoi, cresce il suo coraggio, e nuove forze le infonde l’amore stimolato dalle offese.
Ostacolata così per più giorni nella via del Signore e soffrendo l’opposizione dei suoi familiari al suo proposito di santità, non vacillò l’animo, non svigorì il suo fervore: anzi, tra le parole ingiuriose, ella tempra il suo spirito alla speranza, finché i parenti, sconfitti, si danno per vinti e si placano.
3174 10. Trascorsi pochi giorni, si trasferì alla chiesa di Sant’Angelo di Panzo; ma non trovando lì il suo spirito piena pace, passò infine, per consiglio del beato Francesco, presso la chiesa di San Damiano.
Qui, fissando l’àncora del suo spirito come in un porto sicuro, non ondeggia più nell’incertezza di ulteriori mutamenti, non esita per l’angustia del luogo, non si lascia impaurire dalla solitudine.