Questa sera, alle ore 17.00, avrà luogo nel nostro monastero il canto dell’Inno Akàthistos; seguirà la celebrazione dei II Vespri dell’Annunciazione.

Nella Solennità dell’Annunciazione del Signore tutta la Chiesa ha accolto, nell’anno 1988, l’invito del Papa, che con lettera circolare del Comitato Centrale per l’Anno Mariano, ha coinvolto i vescovi, le comunità religiose, le parrocchie nella riscoperta della pregnanza di questo tropario antichissimo.

L’Inno Akathistos alla Madre di Dio è il più celebre inno mariano della Chiesa bizantina e della Chiesa di tutti i tempi, capolavoro di letteratura e di teologia, altissima espressione contemplativa e laudativa del mistero della Vergine Madre. Sbocciato più dal cuore della Chiesa che dalla mente di un dotto, non ha nome proprio, né titolo. Si chiama “Akathistos” che significa “Stando in piedi”.

L’autore di questo inno rimane ignoto. La data di composizione può essere fissata fra la fine del sec. V e l’inizio del sec. VI. Esso rappresenta, quasi, un commento poetico e liturgico del dogma della divina maternità di Maria, proclamato ed Efeso nel 431 e a Calcedonia nel 451.

L’inno è diviso in due parti di dodici strofe ciascuna. La prima parte (strofe 1-12), seguendo il Vangelo dell’infanzia (Lc 1-2 e Mt 1-2) propone e commenta con lodi alla Vergine e strofe di carattere cristologico-ecclesiale i misteri che vanno dall’Annunciazione all’incontro con Simeone.

La seconda parte (strofe 13-24), di carattere più dottrinale riprende e commenta i grandi dogmi mariani della Chiesa antica, il concepimento verginale, la divina maternità, la perpetua verginità, mettendo in risalto il rapporto di Maria col mistero del Figlio e la sua presenza esemplare e materna nella Chiesa pellegrina. L’Inno si conclude con una accorata supplica alla Santa Madre di Dio, affinché liberi l’umanità da ogni pericolo e sventura.

L’Akathistos fu già celebrato solennemente il 7 Giugno 1981 nella Basilica Patriarcale di S. Maria Maggiore nel 1550° anniversario del Concilio di Efeso; e il 2 Febbraio 1982 nella Basilica di S. Pietro in Vaticano alla presenza del Sommo Pontefice.

(Osservatore Romano, 21-22 Marzo 1988)