DECRETUM  SUPER  VIRTUTiBUS

della  Causa  di

BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE DELLA SERVA DI DIO

MARIA LORENZA LONGO

(1463-1539)

FONDATRICE  DELL’oSPEDALE DEGLI INCURABILI IN NAPOLI

E DELLE MONACHE CAPPUCCINE

«Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli” (Mt 5, 16).

Le opere realizzate dalla Serva di Dio Maria Lorenza Longo, ancora oggi, dopo 500 anni danno gloria al Signore e sono segno della bontà dell’Altissimo verso i suoi figli. Donna impregnata di fede, Maria Lorenza ha vissuto il suo cammino umano e spirituale in una continua apertura verso i progetti di Dio a favore dell’umanità piagata del suo tempo senza mai disgiungere il suo cuore dalla continua contemplazione dei misteri divini.

La Serva di Dio nacque a Lerida in Spagna intorno al 1463. Andò sposa a Joan Llonc (Longo), giusperito valenciano, a cui diede tre figli. Verso il 1480 rimase vittima di un incidente: venne avvelenata da una sua serva durante una festa di ballo, e divenne paralitica alle mani e ai piedi. Nel 1506, dopo un discernimento accompagnato dalla preghiera, su consiglio di un eremita accompagnò a Napoli il marito, reggente di cancelleria del Re Ferdinando il Cattolico, che morì prematuramente nel 1509.

Secondo il suo desiderio, la Serva di Dio venne portata pellegrina al Santuario di Loreto dove miracolosamente guarì durante una celebrazione eucaristica. Al ritorno Maria Lorenza decise di dedicarsi ai poveri e agli ammalati presso il ridotto di San Nicola al Molo. Nel 1519 su invito di Ettore Vernazza, notaio genovese e fondatore della Compagnia del Divino Amore, maturò l’idea di dare vita all’Ospedale degli Incurabili a Napoli che fu costruito nel sito attuale nel 1522. Intorno all’Ospedale coinvolse medici e associazioni laicali, per alleviare la sofferenza dei malati affetti da sifilide, morbo che si contraeva soprattutto con la prostituzione, e si impegnò anche nell’ambito della prevenzione accogliendo come fantesche le donne che decidevano di cambiare vita. Alcune di loro, anzi, decisero di abbracciare la vita religiosa. Per esse, la Serva di Dio con Maria de Ayerbe, moglie del duca di Termoli, fondò il monastero delle pentite accanto all’Ospedale.

Dopo tredici anni di assistenza ai malati, Maria Lorenza insieme ad altre amiche, sotto la direzione di San Gaetano da Thiene, pur desiderando recarsi in pellegrinaggio in Terra Santa accondiscese alla richiesta del Signore di fondare un monastero di consacrate a Napoli. Nacque così, pur in mezzo a difficoltà, la comunità delle Monache Cappuccine, sotto la regola di Santa Chiara d’Assisi e le costituzioni di Santa Coletta di Corbie. La Serva di Dio insieme a dodici sorelle emise i voti religiosi. L’anno successivo il numero fu fissato a 33, numero con il quale il Protomonastero delle Cappuccine è conosciuto fino ad oggi.

Maria Lorenza morì nel secondo semestre del 1539.

Nella sua lunga esistenza attraversò tutti gli stati di vita: fu sposa, madre, laica consacrata e monaca di vita contemplativa. Nella Napoli del ‘500, la Serva di Dio seppe dispiegare le sue capacità, sorrette da una grande carità, da una forte fede, da una speranza incrollabile. Si occupò degli ultimi: sifilitici, prostitute, ragazze povere. Inserita nei grandi eventi storici della sua epoca, riuscì a interpretare i segni dei tempi e con spirito profetico lesse ogni evento, anche doloroso, alla luce del grande compito che man mano lo Spirito del Signore le poneva innanzi, nonostante le malattie, le prove e le avversità. Apprezzata da papi e vescovi, come San Carlo Borromeo, la riforma cappuccina femminile si espanse in tutta Italia, Spagna Francia fino a raggiungere il nuovo mondo, con fondazione nel Centro e Sud America.

Nonostante la fama di santità sempre diffusa, fin da quando era in vita, il processo venne aperto nella diocesi di Napoli solo alla fine dell’Ottocento. Dal 9 novembre 1880 al 29 aprile 1883 fu celebrato il Processo Ordinario Informativo e dal 3 agosto 1885 al 25 novembre 1887 il Processo Ordinario Addizionale: entrambi i processi furono aperti a Roma presso la Congregazione dei Sacri Riti il 19 dicembre 1888. Il Processo Apostolico super virtutibus si aprì il 2 dicembre 1893 e si concluse il 13 dicembre 1903. Il 27 novembre 1907 fu promulgato il decreto di validità giuridica degli atti di tutti i processi ordinari e apostolici fino a quel momento celebrati. Dal 29 giugno 2004 al 16 maggio 2005 è stata celebrata l’Inchiesta Diocesana Suppletiva, il cui decreto di validità giuridica fu promulgato da questa Congregazione delle Cause dei Santi il 1 febbraio 2008. Preparata la Positio, il 9 giugno 2015 ha avuto luogo la consulta dei Consultori Storici. Si è quindi discusso se la Serva di Dio abbia esercitato le virtù in grado eroico. Il 14 marzo 2017 si è svolto con esito positivo la seduta dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 6 settembre 2017, presieduta da me Card. Angelo Amato, hanno riconosciuto che la Serva di Dio Maria Lorenza Longo ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali e annesse.

Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deun in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine, iisque adnexis, in gradu eroico, Servae Dei Mariae Laurentiae Longo, Fundatricis Nosocomii Incurabilium Neapolis et Monialium Capuccinarum, in casu et ad effectum de quo agitur.

Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congre­gationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

 

Datum Romae, die 9 mensis Octobris a.D. 2017.

Angelus Card. Amato, S.D.B.

Praefectus

X Marcellus Bartolucci

Archiep. tit. Mevaniensis

a Secretis

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