Che quest’anno dovesse essere un giorno davvero speciale era prevedibile; le modalità che la creatività dello Spirito intesse sono ogni volta mirabili.

* Giorno della memoria liturgica di San Leopoldo Mandič , con san Pio da Pietrelcina posti all’attenzione dell’intero popolo di Dio come segni della Misericordia del Padre .

* Giorno dell’incontro col padre generale dei Cappuccini, in visita alla nostra “Provincia Ligure” e quindi anche alla nostra Fraternità di sorelle.

Celebrazione dell’Eucaristia, colazione in refettorio insieme, incontro fraterno ci hanno colmato di letizia e ci hanno permesso di scambiare col fratello ministro generale la dimensione e il respiro ampio, ecclesiale del carisma e della vita cappuccina nel mondo.

Il padre Mauro ci ha raccontato delle visite ai fratelli sparsi nel mondo e alle sorelle là dove sono presenti con loro evidenziando il significativo cammino di crescita dell’Ordine in questo tempo in ascolto del Signore che parla e si fa riconoscere nei segni dei tempi e nel volto dei fratelli più affamati e assetati della Verità e della Bellezza portate da Cristo .In ricerca dell’unico abbraccio di perdono che salva e libera.

*Giorno di Incontro ecumenico . Che avvenisse durante la novena in preparazione alla Pentecoste non è stato assoluta-mente casuale, ma non era neppure stato pensato da noi, ed è stato un dono che fosse in concomitanza con gli altri avvenimenti della giornata, intessuti come noi non sappiamo e non potremmo fare.
Un momento di preghiera con i fratelli luterani e col dottor Jakob Betz, pastore della chiesa luterana di Genova e Sanremo . Il titolo scelto per l’incontro era:
“DIVERSITA’ DI DONI, UN SOLO SPIRITO”
Presente anche il delegato diocesano per le attività ecumeniche, don Paolo Fontana, che incoraggia e sostiene ogni volta questo tipo di iniziative riconoscendone il valore e la fecondità per l’intera comunità in vista di una proficua conoscenza reciproca e perché con l’aiuto del Signore si possano abbattere preconcetti e precomprensioni secolari nati da ferite reciproche, per un lavoro fatto di preghiera, di reciproco perdono, alla luce dell’unico Spirito verso l’Unità dalla quale proveniamo.

Nella sua predicazione il Pastore ha citato anche il santo padre Francesco che nella “Evangelii Gaudium” parla di “diversità riconciliata”.
Ha pure portato la sua esperienza, quella della sua comunità ed ha condiviso la bellezza di ciascun membro col suo dono speciale. Si tratta- ha detto- di usare questo dono al momento giusto per il bene della comunità . C’è però anche il dono del piccolo servizio che giova agli altri, il dono del sapersi far da parte, il dono di organizzare e coordinare, il dono dell’humor e della serenità. Nessun dono è grande o piccolo in sé; il criterio è il suo sgorgare dalla grazia di Dio e liberare energie che a loro volta riconducono a Dio.

In un clima di grande semplicità, cortesia e affabilità si è svolta poi una piccola agape fraterna utile per iniziare a conoscerci perché il desiderio di tutti è che questo sia l’inizio di un cammino insieme fatto anche di piccoli gesti come quello davvero pieno di carità di un fratello che ci ha poi telefonato e si è offerto per accompagnarci quando qualcuna deve andar dal medico.
Un 12 maggio speciale, di cui far memoria, perché nulla vada perduto, nel lavoro quotidiano della nostra vita consegnata al Signore.

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